Tra un volo e l'altro - Brindisi Trasgressiva

Tra un volo e l'altro - Brindisi Trasgressiva


Spesso i clichè non sono altro che miti, pronti per essere sfatati e senza nessuna base concreta dietro ma, tra gli stereotipi che popolano l'immaginario collettivo, possiamo scovare qualche verità, come nel mio caso; avete presente la diceria secondo la quale gli assistenti di volo e l'equipaggio degli aerei di linea hanno una vita sessuale particolarmente movimentata? Beh, sono la testimone vivente che è proprio così. Se contiamo il fatto che sono una hostess piuttosto bella, che mi piacciono sia gli uomini che le donne e che ho un segreto nelle mutandine che mi ha resa piuttosto famosa nell'ambiente, poi, potete capire che ho molte occasioni per portare avanti la tradizione che vuole le assistenti di volo molto disinibite...
Non amo molto il sesso ad alta quota, voglio dire, se mi capita un bel fusto o una dolce fanciulla con la quale scatta la scintilla e si presenta l'occasione di appartarsi nei bagni dell'aereo, non dico certo di no, compatibilmente con i miei doveri lavorativi, devo dire però che preferisco di gran lunga gli aeroporti per un po' di sana trasgressione, preferibilmente in compagnia di qualche collega, che va dritto al sodo e conosce tutti gli angoli più appartati, tra duty free e negozietti vari...

L'ultima delle mie marachelle, poi, è talmente sfacciata e bollente che non posso non scriverne, rendendovi partecipi di quanto possa essere birichina... Dicevamo del mio segreto, dove ero rimasta? Ah sì, devo ancora svelarlo, ebbene sono una transessuale, tra le prime hostess del mio genere, tanto che mi ero anche guadagnata un paio di articoli su alcuni quotidiani nazionali qualche tempo fa, nonostante possano sorgere dei sospetti solamente se mi si guardasse bene: certo, sono più alta di una donna per così dire tradizionale, ma sono slanciata, dai fianchi stretti e le gambe affusolate, con un bel didietro formoso al punto giusto e un décolleté non esagerato ma di tutto rispetto. I miei tratti da ragazza del sud, poi, fanno il resto, così sono molti i colleghi e le colleghe che carpisco tra le mie braccia, in questo ultimo caso ben due, Susanna e Joshua, con i quali ho da tempo stretto una bella amicizia, ora direi anche qualcosa di più...
Di ritorno da un volo intercontinentale, e avendo in agenda un altro lungo volo il giorno dopo, decidemmo di andare a bere qualcosa giù in città, che non citerò per privacy, per poi tornare in zona aeroporto e riposarci in albergo. Quella sera, però, le lenzuola delle nostre stanze non sarebbero stare sfatte, perché già nel locale che scegliemmo per rilassarci la situazione diventò rovente... I due erano ovviamente a conoscenza del mio segretuccio, e quella sera Joshua, un vero bronzo di Riace, proveniente direttamente da Edimburgo, era particolarmente su di giri e desideroso di dettagli, con Susanna, piccola forza della natura made in sud, che continuava a dargli manforte e a stuzzicarmi.
Se devo essere sincera, con Susanna ci eravamo già scambiate delle effusioni fugaci tra un check in e l'altro, così ad un certo punto lei iniziò ad elencare al simpatico scozzese tutte le mie doti, ma proprio tutte tutte... Joshua, da sempre un gran sfacciato, si fece sempre più audace e la serata prese una piega che, in fondo, sapevo volere tantissimo.

Dieci minuti dopo, un taxi sfrecciava in direzione aeroporto, con a bordo il nostro simpatico trio sui sedili posteriori, e Susanna in mezzo a noi sembrava particolarmente desiderosa di arrivare in fretta, tanto che iniziò a sfiorare la patta dei pantaloni di Joshua e il cavallo del mio tailleur con insistenza.
Forse non tutti sanno che ogni aeroporto è un vero labirinto, con centinaia di anfratti e di locali tecnici nascosti, riservati agli addetti ai lavori, alcuni dei quali davvero difficili da raggiungere, non però per la nostra piccola indemoniata, che ci guidò in una stanza ai piani superiori di cui nemmeno io sospettavo l'esistenza, dalla quale un'enorme vetrata a tutta altezza consentiva di vedere la pista di atterraggio, anche se gli aerei, in quel momento, interessavano ben poco a Susanna...

Non appena entrati nella stanza, infatti, la mia complice non perse tempo e iniziò a baciare prima me, poi Joshua, passando da uno all'altra per assaggiarci bene, per poi portare il mio viso vicino a quello dello scozzese per farci giocare un po' con le lingue, il tutto mentre, scendendo lentamente, Susanna iniziò a frugarci in mezzo alle gambe, fino a sfoderare il mio arnese, già di acciaio, e quello del nostro fortunato ragazzone, stupito dal fatto che il mio bastone fosse ben più tosto del suo, d'altronde però Susanna, quando ci si metteva, era davvero in grado di resuscitare i morti, specialmente con la sua bocca, così piccina eppure così capiente, tanto che, a turno, le nostre verghe sparivano interamente tra le sue labbra.

Alternando le due delizie, da brava golosa, Susanna sembrava divertirsi un mondo, e i gemiti di piacere e orgoglio che, ogni volta che arrivava in fondo, uscivano direttamente dalla sua gola ne erano la testimonianza. Se qualche lavoratore della pista dell'aeroporto avesse alzato la testa verso di noi avrebbe visto una porcellina tutto pepe in ginocchio, aggrappata alle nostre gambe, intenta a saziarsi di un po' di carne, mentre io e Joshua continuavamo a baciarci lentamente, gettando di tanto in tanto uno sguardo compiaciuto a Susanna.

Il pericolo di essere scoperti, oltre a eccitare tutti e tre, non ci permetteva certo maratone di sesso, questo la mia amica lo sapeva bene, e una volta alzata andò alla scrivania più vicina e, dopo aver buttato giù tutto quello che c'era, ci si sdraiò sopra, invitando a gambe larghe Joshua a prenderla subito. Tempo due secondi e il ragazzo le fu addosso, spingendo lentamente il suo arnese nella fessura di Susanna, mentre io, portatami dietro a lei, volli ancora per me la bocca della mia amica, dopo averle strusciato sul suo bel faccino il mio pezzo di carne.
La hostess più porca sulla piazza si trovò così in mezzo a due bei bastoni, con i suoi buchi ben riempiti da tutto quel ben di Dio: mentre Joshua la prendeva per le caviglie, io mi facevo sollazzare dalle sue labbra, tenendola ferma da dietro per i polsi e spingendo la mia verga prima, e le mie palle poi, tra le sue labbra, sporgendomi in avanti a baciare il bellissimo scozzese.

Anche io però volevo la mia buona dose di randello dentro di me, questo Susanna sembrava averlo capito all'istante e, dopo che si fu alzata, mi fece mettere al suo posto, con Joshua ben contento di assecondarci; in un attimo mi scivolò dentro, senza bisogno di lubrificanti vari, bastavano i succhi della mia amica, che avevano bagnato per bene quel membro di tutto rispetto, membro che da subito iniziò a stantuffare su e giù dentro di me, mentre Susanna, non ancora sazia, mi si sedette sulla faccia, pronta a sentire cosa la mia lingua sapeva farle.

Il ventre della mia amica si muoveva lentamente, assaporando la mia bocca meglio che poteva, mentre io non riuscivo a smettere di toccarmi il membro, sul punto di scoppiare, senza dimenticare Joshua, che pareva divertirsi una mondo con il mio didietro, tenuto ben saldo dalle sue mani, aggrappate alle mie natiche tutti il tempo. Durante quei momenti così coinvolgenti, quasi rischiai due volte di affogare, talmente la mia amica era bagnata, ma non potevo certo esimermi dal prendere tutti i succhi che mi stava regalando, prova del mio ottimo lavoro con la lingua...
Era la carne, però, che lei bramava e, da brava conduttrice dei giochi, con una mossa spostò il nostro amico e si mise a cavalcioni su di me, infilandosi dentro la mia verga, ovviamente ancora durissima; poi, inarcatasi all'indietro, attirò Joshua con un bacio spettacolare anche per me che stavo solo assistendo, attirando a se il ragazzo e il suo bastone, guidandolo verso il suo deretano: hai capito la porcellina? Quello che voleva davvero era una bella doppia penetrazione con i fiocchi, il tutto mentre potevo sentire chiaramente gli aerei decollare e arrivare...

Ora era la bocca di Susanna che cercava la mia, potevo sentire le sue labbra tremare ogni volta che Joshua andava a fondo, percepivo tutto il godimento che stava provando, ogni volta che si staccava per alzarsi un poco su di me, lasciandomi vedere il suo sensualissimo fisico, dai seni come disegnati, subito la tiravo giù verso di me, desiderosa della sua lingua attorno alla mia. Man mano che il ritmo cresceva, il baccano che facevamo aumentava, sentivo che il nostro amichetto era sul punto di scoppiare, ma anche io non potevo trattenermi ancora per molto, la situazione era troppo coinvolgente, così quando Susanna ci chiese di venirle dentro nello stesso momento non passarono che pochi secondi prima che Joshua scaricò tutto dentro di lei, seguito a ruota dalla sottoscritta. I caldi schizzi al suo interno diedero il colpo di grazia a Susanna, che proruppe in un orgasmo fortissimo che le fece scappare un urlo selvaggio, coperto dal rombo di un aereo che stava decollano proprio in quel momento: che fortuna, quel grido sarebbe stato davvero difficile da ignorare per chi si fosse trovato nelle vicinanze...

Quando, qualche ora dopo, mi ritrovai a dare le solite indicazioni di sicurezza ai passeggeri a bordo dell'ennesimo volo intercontinentale, ogni volta che incrociavo lo sguardo di Susanna non potevo trattenermi dal sorridere un pochetto, pensando al fatto che avevo ancora un po' del suo sapore in bocca...

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