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  • Autore: Xxx
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Purtroppo è la donna del mio migliore amico! - Brindisi Trasgressiva

Lei è bella, dolce e sensibile e piuttosto timida. Quando siamo insieme con loro, io e mia moglie stiamo piuttosto bene. Lui lo vedevo, è molto innamorato di lei ma lei di lui non so. Si lei la vedevo presa dall’affetto ma mi sembrava solo affetto e poca passione. Piuttosto schiva quando lui tentava un approccio in pubblico e spesso la vedevo guardarmi con imbarazzo. Tante volte quando uscivamo in quattro la vedevo spesso cercare il mio sguardo, la mia approvazione e quando si accennava a qualcosa in cui mia moglie ed io eravamo in disaccordo, lei sempre dalla mia parte e così io per lei.
Ha pochi anni meno di, piuttosto magra, esile oserei dire ma con delle tette di tipo terza misura e dei glutei piuttosto bassi. Ma come farle capire che mi piacerebbe liberarla dalle sue timidezze e forse anche dai suoi tabù?
Dovete sapere che uno dei disturbi che la affliggono di più è la stitichezza. Ha provato tanti metodi ma non sempre efficaci. Spesso ci si scherza sopra quando siamo insieme tutti e quattro e tante di quelle volte dovevamo aspettarla perché era in bagno a provare a ‘farla’, ma poi usciva poco soddisfatta e con fare imbarazzato diceva che non era riuscita ad evacuare come lei voleva.
Potete immaginare nella mia mente i pensieri che si affollavano e i metodi che io le avrei voluto proporre.
Un giorni di 6 mesi fa circa, vado a casa sua per andare a parlare al marito di una proposta di lavoro che mi avevano fatto e siccome anche lui ora non aveva un’occupazione fissa volevo condividere con lui l’affare.
Arrivo a casa, suono al campanello e tardano a venire a rispondere. Strano perché dalla finestra vedevo che qualcuno era in casa. Suono per la seconda volta un po’ più deciso e dopo un po’ si affaccia lei alla finestra che appena mi vede le si apre un largo sorriso. “Sai” mi dice “ero in bagno!” Allora le rispondo per le rime scherzando su quanta ne aveva sbolognata! “Macchè” ripete lei ancora sorridendo. Così le chiedo dov’era il mio ‘amico’. Lei dice che aveva trovato a fare una giornata di lavoro e che lo aveva appena sentito perché la informava di non aspettarlo per pranzo in quanto lui tornava nel primo pomeriggio, ma ad un certo punto mi invita a salire. “Dai ti offro qualcosa da bere” mi dice. Signori non me lo sono fatto ripetere due volte.
Salgo e subito mi invita ad accomodarmi in salotto. Mentre mi lascia per andare in cucina a a prendere qualcosa, mi chiede di mia moglie e dei progetti per il fine settimana. Io le rispondo che la sua ‘amica’ non stava tanto per la quale e che per il fine settimana volevamo infatti coinvolgerli per una passeggiata al mare.
Dopo qualche minuto ritorna in salotto e io riprendo il discorso iniziato prima dalla finestra. E lei ora con un po’ di imbarazzo mi dice che sembra avere un tappo che non le permette di liberarsi. “Sarà che non mangio come dovrei!” “Si” le rispondo io, “sarà così. Ma hai provato con più fibre del tipo ortaggi, che so, zucchine, cetrioli, carote, ecc …?” “Ma non è che mi piacciono tanto” risponde. “Magari dovrei lubrificare un po’ il … (e fa cenno con il ditino verso l’alto ad indicare il buco del culetto)” A quel punto sono pervaso dal calore più perverso provato negli ultimi anni!
“Ah! Ho di la anche degli snak!” ricorda lei. Va verso la cucina e mi chiede: “Dolci o salati?” Io mi avvicino verso la cucina e faccio finta di non aver sentito e così mi ripete: ”Dolci o salati?” Le dico che va bene comunque. Mi prepara gli snak in una ciotola e sorridendo me porge la tazzina, ma subito mi lascia lì, indovinate perché? “Provo ad andare in bagno, scusami!!!” La vedo correre in bagno che si trova in fondo al corridoio ma non le sento chiudere la porta a chiave. Strano visto che di solito la chiude sempre anche quando è sola con il marito. Non me la bevo e con passettini lenti vado verso il bagno e non vi nascondo che mi ritrovai a sbirciare nel buco della serratura coperto in parte dalla chiave. Non la vedevo sulla tazza, ma sento rumore d’acqua che usciva dal rubinetto del lavandino. Così mi faccio coraggio e le dico sommessamente: “Tutto bene?” Ma non mi rispondeva e così ripeto a chiederle se era tutto ok e ancora non mi rispondeva. Che fare? Mi fingo preoccupato e provo ad aprire la porta dalla maniglia che non speravo fosse chiusa ed era proprio così. “Scusa ma ti chia …” La vedo di spalle che si era denudata degli indumenti del busto ed era rimasta con il solo pantaloncino e le ciabattine di pezza e con le braccia faceva per tenersi il seno e solo con la testa si volta e mi dice: “Dai stupido, l’ho capito che non vedi l’ora di toglierlo tu quel tappo! Ho capito la metafora del cetriolo e della zucchina! Lo sai che mio marito al solo pensiero sviene”.
In meno di 5 secondi ero nudo dietro di lei con un pene in tiro e ormai privo di pelle che di solito ricopre il glande e lei che si lascia anche cadere il pantaloncino era già senza mutandine.
L’afferro dolcemente per i capelli e la metto con le mani sul muro di fianco alla doccia. Non ci furono preliminari, non avemmo il tempo. Nemmeno ci fu parola. Presi dalla doccia, del sapone liquido e glielo spargo intorno al buchino mai violato e porto la mia cappella, imburrata anch’essa di sapone, alla base del buchino che ormai si era rilassato con il piccolo massaggino che le avevo fatto per spalmarle il sapone e spingo un po’. “AHIA! Madonna mia!!!” Furono queste le sue prime parole. Mi fermo, mai poi affondo ancora per portare il pene alla metà del canale anale e ancora: “AHIA! Santa miseria!!!” Mi stupisco del suo linguaggio, ma devo finire la mia opera e dopo aver preso un po’ di rincorsa glielo spiego tutto dentro e credo di averglielo infilato fin dentro all’intestino. La sentivo mugolare con le labbra chiuse e sapevo che le stavo facendo male, ma sapevo anche che dopo un pò avrebbe cominciato a piangere di piacere. Fu così. Le uscirono lacrime e del muco dal naso, misto a piacere e pianto! Io le spinsi dentro e fuori il mio pene per una 30ina di volte, ma non volevo venire senza guardarla in faccia.
Così mi fermo e le sfilo il pene per farla girare e così mi posiziono sulla tazza del wc con il pene in tiro sporco di residui fecali che feci presto a ripulire con della carta igienica e prima di rinvitarla a riprendere da dove eravamo la invito a sedersi a cavalcioni su di me spalmando prima la punta del glande con del sapone liquido e riprendere il pene nel suo culo ormai diventato una piazza. Lei ubbidisce e si riprende a cavalcare. Appoggia le sue gambe sul muro dietro di me e con le braccia al mio collo riprese a fare su e giù come se lo avesse sempre fatto. Non volevo venire mica da solo, così le infilo il mio pollicione nella vagina ormai dilatata e fradicia e così mentre lei mi portava alla sborrata del secolo, io la portai ad un orgasmo vaginale e clitorideo, visto che il mio pollicione la penetrava e contemporaneamente le strofinava la clitoride.
Credevo che sarei venuto prima io, ma non fu così! Fu lei la prima ad urlare di piacere e fui io a seguirla innaffiandola di sperma per tutta la cavalcata finale che con lo sperma continuava a lubrificarla ulteriormente. Ci fu la pausa di piacere e mentre lei si lasciò cadere le gambe a terra con ancora il pene infilato e duro che non accennava ad ammosciarsi per niente, io mi ritrovai ad abbracciarla mentre continuava ad ansimare e piangere. “Non ti preoccupare mia cara” le dissi “sarà il nostro piccolo segreto, non piangere!” “Non capisci” mi disse “piango perché non ho mai goduto così e credo che di te non potrò farne a meno per un bel po’!” Ci guardiamo mentre si sgancia dal mio pene alzandosi dalle gambe e si trasferisce subito sul bidet per lavarsi e scoprire con gioia che il suo buchino era diventato un anello morbido e profanato, pronto ad essere il canale del piacere mai provato prima, sia per evacuare finalmente più liberamente che per prenderlo ancora e ancora!
Come è andata a finire?
Il suo piccolo problemino di evacuazione è in via di risoluzione perché ha imparato a dilatare i muscoli anali. Quando ci ritroviamo in quattro con i cornuti, facciamo finta di niente e continuando a ridere del suo ‘problema irrisolto’. Ma tra noi due ci ritroviamo spesso a fare lavori disgorganti che richiedono incontri del tipo appena descritto, ma siamo anche passati a semplici esami orali o altrettanti amplessi sessuali che consumiamo a volte di fretta in macchina o in un albergo lontano da ogni indiscreti e lì ci rilassiamo un di più.
Come farò a dirle che tra un po’ con mia moglie ci trasferiamo in una città molto lontana? Non vorrei che faccia la pazza! Perché io amo mia moglie e non voglio lasciarla. Mentre per lei è solo passione insana e irrazionale. Il gusto di profanare quella ragazza dolce, timida e piuttosto ‘madonnina’ è più eccitante delle scopate stesse!

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26/01/2009 16:59

giu

sora mi la sci la tua mail??

24/01/2009 15:30

Sora87

Non bisogna criticare! Magari questo poverino vive davvero il dramma che lo divide tra passione e amore, no? Comunque non sempre tutto avviene come vorremmo che vada!

22/07/2010 16:42

griffith

mitico cazzone...

20/01/2009 06:59

Squirrel

Mi piacciono questi intelligentoni che dicono convinti che amano le loro mogli ma per tradirle ci mettono un attimo. Davvero innamorati!! Ed è VERO amore!! ...deficente

18/02/2009 00:20

Sosa

Bell'amico di merda che sei...

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