• Pubblicata il
  • Autore: Sciupafemmine
  • Pubblicata il
  • Autore: Sciupafemmine

La collega separata 2 - Brindisi Trasgressiva

Dopo quella sera ci incontravamo in ufficio e cercavamo di stare da soli. In genere la chiamavo al telefono dicendole: " Sono qua fuori, scendi con me?". Lei usciva con una scusa dalla stanza e in ascensore ci baciavamo con la lingua che andava ovunque. Non portava mai niente sotto tranne il reggiseno e io andavo sempre con le mie mani a massaggiarle la sua quinta abbondante. Un giorno guardandomi con uno sguardo che conoscevo mi disse "Quando ci rivediamo?". Io le chiesi "Vuoi scopare?" Lei rispose "Si!". Una sera la raggiunsi a casa per cena (!). Era primavera inoltrata e faceva abbastanza caldo. Portava un vestito bianco che ne risaltava l'abbronzatura sempre presente, corto al ginocchio, senza maniche. Non portava le calze. Ci sedemmo per fare due chiacchiere sul divano del salotto ma subito iniziammo a baciarci. La sua mano corse in mezzo alle mie gambe e trovò il mi cazzo già duro. Lo accarezzava sopra i pantaloni. Ad un certo punto, tenendo stretto il mio cazzo da sopra i pantaloni, mi disse "Spogliati altrimenti ti sporchi, sono un lago!" Mi spogliai e le misi la mia mano fra le cosce. Non si era ancora tolta nulla e effettivamente aveva la fica fradicia. Le mie dita entravano in lei mooolto facilmente. Mentre la baciavo le misi la mano sulla testa e la spinsi sul mio cazzo. Lo fece sparire tutto in gola, come sempre, e iniziò a pompare. Non volevo venire subito, così la feci alzare e, tolto il suo vestito, con i pantaloni ancora calati alle caviglie le infilai il cazzo nella fica fradicia. Cominciò a godere subito. Dopo il suo primo orgasmo mi alzai, mi spogliai completamente e, in piedi, la presi di fronte mentre con le mani le massaggiavo le tette e le mettevo la lingua in bocca. Lei mi succhiava la lingua e godeva sentendosi scopata così. A quel punto la misi a pecora, le ginocchia per terra e il busto sul divano. La scopai fino a quando la sentii venire ancora. La volevo far venire tante e tante volte. La feci sdraiare per terra. Il freddo del pavimento di marmo faceva contrasto con il calore dell'aria e della nostra lussuria. La sbattevo con forti colpi di bacino e vedevo le sue tette balzare ad ogni colpo. La sua espressione era di beatitudine. Ne voleva ancora e ancora. Le dissi "Toccati!" e nella mia testa pensavo di vederla massaggiarsi quelle tette splendide, il cui biancore spiccava nel contrasto dell'abbronzatura. Lei per tutta risposta si mise la mano fra le cosce e, mentre continuavo a scoparla, sentivo le unghie delle sue mani toccarmi il cazzo visto che si stava masturbando il grilletto. Venne contraendosi tutta sussurrando "Oddio!!!". A quel punto volevo sborrare anche io. La rimisi seduta sul divano, le aprii le cosce e ripresi a scoparla fino a quando, uscendo dalla sua fica gonfia e bagnata, le fiondai i miei getti di sborra sulla faccia, il collo e le tette. Lei raccolse le gocce di sborra e portandosele alla bocca le ingoiò. Andammo in cucina a cenare e fumare. Aveva uno sguardo da troia soddisfatta (avrebbe scopato ancora per me) e ancora arrapata. Fumava con fare voluttuoso. Tornammo sul divano e le dissi "Fammi un pompino, che oggi non mi hai fatto venirre con la tua bocca". Non si fece pregare, si mise in ginocchio fra le mie gambe e comincio a pompare come sapeva fare lei: tutto in gola, fino ai coglioni, senza mani e con leggeri movimenti della testa in su e in giù, fino a quando le riempii la bocca. Mi guardò soddisfatta, con il solito rivolo di mascara sulla guancia, ne ingoiò una parte poi mi baciò in bocca passandomi quello che era rimasto della mia sborra. "Buono vero?"

Vota la storia:




Iscriviti alla Newsletter del Sexy Shop e ricevi subito il 15% di sconto sul tuo primo acquisto


Iscrivendoti alla newsletter acconsenti al trattamento dei dati personali come previsto dall'informativa sulla privacy. Per ulteriori informazioni, cliccando qui!

Non ci sono commenti

Per commentare registrati o effettua il login

Accedi
Registrati