• Pubblicata il 26/06/2008
• Autore: ANDREA

Delusione - Brindisi Trasgressiva

La storia che sto raccontando mi e capitata l’estate di due anni fa allora avevo 18 anni al mare ero riuscito tramite amici ad inserirmi in una comitiva, facendo amicizia con ragazzi e le ragazze alcune di loro interessanti, feci amicizia con una di loro una ragazza di nome Anna, un anno più grande di me mora alta circa 1,75 con un bel con fisico non da modella ma ben proporzionato, passavo in compagnia degli amici e di Anna i la maggior parte delle giornata, con la quale il rapporto diventava sempre più stretto, cominciai ad uscire insieme a lei anche dopo cena, una sera prese lei l’iniziativa, mi disse che gli piacevo eravamo soli cominciammo con un bacio profondo, ed un abbraccio stretto, alla fine del quale, lei mostro una certa eccitazione, anch’io ero eccitato, la invitai a fare una passeggiata, lei annui, dopo aver preso dal motorino due teli da mare ci incamminammo lungo la spiaggia , tenendoci per mano e stingendoci uno all’altro, arrivati in prossimità di una selva vicina, le dico andiamo dentro, lei guarda ed annuisce imbarazzata, ci addentriamo per una 30 di metri, dove cera un spiazzo tra gli arbusti, ci fermiamo e cominciamo ad abbracciarci e baciarci con passione, le sfilo la maglietta, lei fa altrettanto con la mia ci stingiamo nudi, comincio a baciarla ripetutamente sul collo sui lobi delle orecchie, la lecco sul petto, e comincio a leccare gli seni , lei stinge forte la mia testa ansimando, mormora con voce soffusa causata dall’eccitazione, si amore mi fai impazzire, cosiii, ancooraaa, dopo aver leccato i seni succhiato i capezzoli e baciato diverse volte, gli sbottono i pantaloncini glieli sposto verso le ginocchia e comincio con la mano ad accarezzargli la passerina ancora coperta dal perizoma, mentre continuo a baciarla e leccarla sul petto in bocca dopo qualche minuto, sento in lei un ulteriore aumento dell’eccitazione comincia a contorcessi ansimando emettendo delle grida di piacere di piacere devo invitarla a smette di piantarmi le unghie sulla schiena e di non gridare, lei si calma, e rientra in se.
Continuo sfilandogli il perizoma ed i pantaloncini, rimane completamente nuda continuo con le dita ad accarezzagli il clito e la passera, lei mi dice il dito no dentro sono ancora vergine, la sua fighetta e un lago di umori, mi abbasso verso di essa comincio a leccarla e succhiarla, il che aumenta in lei l’eccitazione , spinge la mia testa verso di lei incitandomi dai cosi e bellissimo, sei bravo.
Il mio cazzo nel frattempo scoppiava dentro le bermuda, non resistetti volevo anch’io il mio piacere, smisi di leccare e succhiare la passera mi alzai mi tolsi le bermuda e gli slip, gli dissi dai gioca anche te col mio fratellino, lei allungo la mano per accarezzarlo , ma quando lo ebbe tra di essa si accorse delle dimensioni, la ritiro spaventata , esclamo… mamma mia è enorme, io rimasi bloccato pensando alle esperienze con ragazze precedenti con le quali non avevo potuto avere un rapporto completo, la incoraggiai, dicendo dai giocaci un po’, lei comincio ad accarezzarlo e stringerlo
facendo su e giù con la mano io nel frattempo con la mia sinistra gli solleticavo la fighetta bagna di umori, gli dissi dai prova a prenderlo, in bocca lecca con la lingua la cappella, comincio a prendere la cappella in bocca con difficoltà, ma continuo guardami negli occhi con un espressione che lasciava intravede allo stesso tempo difficoltà e piacere, comunque continuo aiutandosi con le mani a segarlo e nello stesso tempo faceva su e giù con la bocca completamente piena io solleticavo la sua figa, che continuava ad emettere umori, dopo qualche minuto mi coricai a pancia in su lei continuo co il pompino ma non riusciva ad andare con le labbra oltre la cappella, gli dissi dai vieni sopra di me, si stacco dal cazzo e si posizionò sopra con la figa contro l’asta, strofinando le labbra della fica contro di essa dalle palle fino alla cappella, io l’aiutavo stringendogli i fianchi le chiappe e succhiandogli i seni, mordendo a volte i capezzoli, sentivo i suoi umori allagarmi l’asta ed i coglioni, sentiti che raggiunse un altro orgasmo, la girai sotto di me e continuai con il cazzo che mi faceva male, per l’eccitazione a rovinarglielo all’esterno della passera lei gemeva ed allargando le gambe, io presi in mano l’asta e comincia con la punta della cappella, a stuzzicargli il clitoride e le labbra della passera bollente ed allagata la cappella ormai bagna dei suoi umori mi faceva male, a causa del pelo corto della sua fica rasata, vidi che in lei aumentava il godimento, a quel punto accostai la punta verso la sua fessura, cercando di entrare , ma trovai come un ostacolo di fronte, era entrata solo di pochissimo lei si mise ad urlare no mi fa male sono ancora vergine, io spaventato dal suo contorcersi e dalle urla mi tirai indietro tirai indietro spaventato, mi scusai accarezzandola, e mi misi a sedere rattristato quasi piangevo il mio pisello frattanto si era ammosciato.
Dopo qualche minuto lei si riprende mi si avvicina, mi abbraccia mi stringe la testa ai seni . mi dice scusami ma non ce lo fatta e troppo grosso, mi dispiace, mi bacia in bocca , avrei tanto voluto che tu fossi il primo a togliermi la verginità ma non ce l’ho fatta.
Io rispondo fa niente purtroppo la colpa e mia per le dimensioni, la aiuto ad alzarsi, ci incamminiamo fino al parcheggio dei motorini. e la riaccompagno a casa
Non dormii tutta la notte,al pensiero di tanta sfortuna, dicevo a me stesso , possibile che non riuscirò mai a sverginare una ragazza, fui assalito da un senso di sconforto che per due giorni non mi recai al mare, passai gran parte del tempo a leggere e giocare al compiuter, ricetti diverse telefonate da Anna, che mi chiedeva il motivo della assenza dal bagno, io rispondevo che non mi andava di uscire, e che ci saremmo rivisti in seguito.

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