• Pubblicata il
  • Autore: Max
  • Pubblicata il
  • Autore: Max

Alessandra - Brindisi Trasgressiva

Ci eravamo conosciuti alcuni anni prima, in occasione di un corso per diventare allenatori. Lei era sarda. Non molto alta, pelle scura, snella, con degli splendidi capelli corvini ricci e lunghi e un sorriso contagioso sotto due labbra ben disegnate e due occhi languidi. Fu un'amicizia delicata che contnuò anche dopo quell'esperienza. Lettere, telefonate, mail. Ogni tanto un incontro a Roma, dove capitava per lavoro. Tutto nell'ordinario svolgimento di un'amicizia. Ma sotto sentivamo tutte e due che c'era altro. Mai ammesso, visto che entrambe eravamo impegnati. Poi la telefonata che cambiò le cose. Mi disse che si era lasciata col suo ragazzo e che voleva stare alcuni giorni in pace e aveva pensato a Roma. Io e la mia ragazza avevamo scelto di percorrere strade diverse già da un pò e le proposi di venire a trascorrere qui giorni di riposo a casa mia. Accettò. Dentro di me al piacere di rivederla si era insinuata l'idea anche di altro. appena arrivata si sistemò in salotto, sul divano letto, ma io le chiesi se non preferisse dormire con me nel letto matrimoniale, più grande e comodo, mi disse sorridendo che fantasie avessi e arrossendo le dissi che lo facevo per lei... Dopo una giornata stupenda, serena come non ricordavo da molto, tornammo a casa e dopo esseci preparati per la notte, ormai molto breve, ci ritrovammo a letto l'una accanto all'altro. Era strano e eccitante per tutti e due e ce lo dicemmo, allora pronunciai le parole che non scorderò mai più: "Era tanto che avrei dovuto fare ciò che sto per fare" e la bacia sulle labbra. Fu un attimo e i nostri corpi furono rapiti. Ci baciammo a lungo ed era bellissimo percepire la consistenza delle sue labbra e della sua lingua, risucchiarla fino a sentirla indurire, percorrere i suoi denti con la mia lingua. Le mani accarezzavano la schiena, i capelli e ogni tanto indugiavano sui suoi glutei sodi, non volevo correre ma l'eccitazione era totale, così le sfilai il perizoma nero che indossava e le toccai il sederino piccolo ma tornito fino ad accarezzare il piccolo gioiello che racchiudeva. Non mi ostacolò, anzi, accennò discretamente ad aprire le gambe. Anche le sue mani indugiavano sul mio corpo. Le sue dita avevano scoperto che i miei capezzoli erano assai sensibili e ora li stringevano sempre con maggiore vigore, visto il mio piacere. Poi scese su di essi con la bocca e cominciò a succhiarli e morderli fino al limite del dolore che, fortunatamente e splendidamente non raggiunse mai. Io ricambiai con passione e presi i sui capezzoli, eretti sui seni piccoli ma duri, tra le mie labbra e li succhiai, provando a morderli ma capendo che lei preferiva di no. Erano scuri, piccoli ma durissimi, ero in estasi. Era il momento per andare oltre e mentre succhiavo la mia mano scese tra le sue gambe a trovare un piccolo cespuglio di peli neri come la notte e ispidi, sotto i quali si aprivano due labbra carnose e bagnate. La toccai a lungo e poi portai al naso e alla bocca le mie dita per conoscerne odore e consistenza. Dapprima mi fermò, ma dopo avermi guardato chiuse gli occhi e mi lasciò fare. Il suo sapore era delicato e il suo sapore indefinibile, ma mi eccitava, così scesi con la mia bocca e la leccai con passione, dapprima intorno alle grandi labbra poi sempre più dentro fino a prenderle in bocca la clitoride che piccola si distingueva tra quelle meraviglie. Il suo corpo ardeva, si inarcava, mugolava e il piacere era intenso. Mi chiese di sdraiarmi e dopo essermi salita sul volto offrendomi ancora la sua passera da leccare si abbassò prendendo in bocca tutto il mio sesso. Quasi mi vergognavo, era fradicio, ma lei mi rassicurò dicendo che era la più bella manifestazione di amore che potessi darle in quel momento. Ci succhiammo a lungo e ogni tanto le infilavo un dito o due nella figa e uno nell'ano. Lei mi leccava anche le palle, prendendole tutte in bocca e ogni tanto scendeva con la lingua oltre di esse fino a lambire il mio buchino. Poi di colpo si alzò, si girò verso di me e si mise dentro tutto il mio sesso. Ora mi cavalcava con vigore, sembrava trasformata e questo mi piaceva. Lo spingeva fino in fondo, accogliendolo interamente e mi sussurrava parole dolci alternate a incitamenti a prenderla ancora, a scoparla tutta. Cambiammo posizione molte volte e venne due volte, ma ogni volta mi desiderava più di prima. Fu una nottata bellissima e così ne seguirono altre. Quando la stanchezza si stava ormai avvicinando si slegò dall'amplesso e si sdraiò a pancia in giù, mi disse, ma fu più un ordine che altro, di leccarle il buchino e io obbedii con piacere, più leccavo più lo sentivo dilatarsi, quando lo percepì pronto tirò su i finchi e l'invito non richiese altro. La penetrai con delicatezza, facendo attenzione a non farle male. Era un sogno. Forse sarei potuto venire in quel modo, ma qualcosa per quella volta ci disse che non era il momento. Si sfilò lentamente e baciandoci appassionatamente mi masturbò fino a quando non sentì vicino il mio parossismo. Allora si avvicinò al mio sesso e avvsandola che stavo per venirle in bocca, lei lo ingoiò tutto e bevve il mio sperma guardandomi con ardore negli occhi. Non ci siamo mai più lasciati!

Vota la storia:




Iscriviti alla Newsletter del Sexy Shop e ricevi subito il 15% di sconto sul tuo primo acquisto


Iscrivendoti alla newsletter acconsenti al trattamento dei dati personali come previsto dall'informativa sulla privacy. Per ulteriori informazioni, cliccando qui!
31/07/2007 13:26

per max

sei un comico o un malato di mente?

30/08/2007 16:44

largo arenula 2

voglio metterlo in culo a chicchessia

03/08/2007 18:00

per marco

samenta...........

03/08/2007 12:49

marco

Comunque a tutti voi, di qualunque inclinazione siate, auguro delle buone ferie. Comprensive di tutto quello che ognuno di noi cerca.

Per commentare registrati o effettua il login

Accedi
Registrati